Che cos'è la Mindfulness

MINDFULNESS è una parola inglese che significa consapevolezza e indica un modo di

prestare attenzione al momento presente con flessibilità, apertura e curiosità.

Da un punto di vista etimologico, il termine mindfulness è la traduzione inglese della

parola in lingua pali “SATI”  che significa “attenzione consapevole” o “attenzione

nuda”.

L’idiogramma cinese per “mindfulness” è “nian” () che è la combinazione di due

caratteri diversi, ognuno dei quali ha il suo significato. La parte superiore

dell’idiogramma significa “adesso”, mentre la parte inferiore significa “cuore” o

“mente”. Letteralmente l’idiogramma completo indica l’atto di vivere il momento

presente con il cuore.

L’applicazione è basata sulla pratica di meditazione orientale Theravada e

comprende esercizi di pratica formale (meditazione seduta, meditazione camminata,

joga, body scan ecc) e pratica informale (attenzione consapevole alle attività

ruotinarie, lavare i denti, mangiare, fare la doccia ecc..)

Praticare Mindfulness ci insegna a

  • Portare attenzione al momento presente anziché essere “catturati” dai pensieri
  • Sviluppare un atteggiamento di apertura, disponibilità e accettazione
  • Sviluppare, allenare e raffinare la capacità di dirigere consapevolmente l’attenzione su aspetti diversi dell’esperienza.

 

Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, Mindfulness significa “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.

Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, momento per momento, ascoltando più accuratamente la propria esperienza, e osservandola per quello che è, senza valutarla o criticarla.

Allenare le proprie abilità di Mindfulness (consapevolezza) conduce a sperimentare

un NUOVO modo di entrare in contatto con ciò che possiamo percepire all’interno e

all’esterno di noi stessi e di fatto migliora  significativamente la qualità della vita e

riduce notevolmente l’impatto dei fattori stressanti.

Un’ area di ricerca, che sta alimentando l’interesse nella mindfulness, è quella

sulla neuro-plasticità (cioè la capacità della mente di cambiare il cervello) che utilizza

metodi di neuroimaging (PET, Risonanza Magnetica Nucleare). E’ noto, infatti,

che “i neuroni che si attivano insieme, si legano tra loro” (Hebb, 1949, in Siegel,

2007) e che l’attività mentale della meditazione attiva specifiche aree del cervello.

Sara Lazar e altri (2005) hanno dimostrato che, dopo anni di pratica meditativa, le

aree del cervello associate all’introspezione e all’attenzione diventano più spesse.

Davidson e altri (2005) hanno riscontrato che, dopo solo otto settimane di training di

mindfulness, aumenta l’attività nella corteccia prefrontale sinistra. L’attivazione di

quest’area è associata alle sensazioni di benessere come pure l’aumento dell’ attività

metabolica in questa parte del cervello è correlato alla forza della risposta

immunitaria al vaccino contro l’influenza. Modificazioni ancora più significative si

trovano nel cervello dei monaci tibetani, che hanno un’esperienza di pratica

meditativa compresa tra le 10.000 e le 50.000 ore (Lutz, Grelschar, Rawlings,

Richard e Davidson, 2004).

Viviamo nel mondo con la mente straripante di pensieri, così tanto da correre il rischio di NON percepire altro che…pensieri!

“Non vediamo gli oggetti molto chiaramente, perchè concentriamo l’attenzione verso ciò che abbiamo in mente, piuttosto che verso quanto ci sta di fronte.

Quando la mente è occupata a pensare, le forme sono confuse e i colori offuscati; i sapori, i suoni, gli odori e le sensazioni sono distorti e indistinti. se pensiamo a ciò che vediamo, udiamo, odoriamo, assaggiamo e tocchiamo, invece di vedere, udire, odorare, assaporare e toccare solamente, allora non percepiamo il gusto pieno dell’ esperienza”. [Diana St Ruth 1993]

Quando pensiamo troppo non stiamo vivendo QUI, ORA, in questo momento, questa vita, ma siamo dentro la nostra mente che sta pensando di vivere.

Ma…

Quando prendi quel gelato che ti piace da impazzire sei dentro l’esperienza gustativa del gelato oppure stai PENSANDO al gelato?

Quando baci la persona che ami, sei lì con lei? Oppure sei altrove nella tua mente che pensa?

Nello zen si dice “Quando cammini, cammina. Quando mangi, mangia.”

Sviluppare un atteggiamento “mindful” significa vivere interamente il momento presente esattamente per quello che è.

Sviluppare le proprie abilità di mindfulness ci conduce a vivere nel presente senza farci agganciare da passati rancori e da future preoccupazioni.

“Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà. La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L’amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia. Solo qui e ORA possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.” – Buddha

Questo mutamento di prospettiva migliora la qualità della nostra vita!

Si può vivere un’esistenza ricca piena e significativa, iniziando da ora, ma per farlo si dovrà imparare come uscire della propria mente ed entrare nella propria vita.

La mindfulness è un valido strumento per imparare questa abilità.

Che cosa non è la Mindfulness

La mindfulness non è:

  • Meditazione: Sebbene la mindfulness includa pratiche meditative, non si limita ad esse. È un modo di essere e di vivere nel presente, che può essere applicato in ogni momento della vita quotidiana.
  • Assenza di pensieri: Non si tratta di svuotare la mente dai pensieri, ma piuttosto di osservare i pensieri senza giudizio, accettandoli per quello che sono.
  • Un modo per evitare problemi: La mindfulness non è un metodo per sfuggire alle difficoltà o alle emozioni negative, ma un modo per affrontarle con maggiore consapevolezza e accettazione.
  • Religiosa: Anche se ha radici in tradizioni spirituali, come il buddismo, la mindfulness può essere praticata da chiunque, indipendentemente dalle proprie credenze religiose.
  • Una soluzione rapida: Non è una panacea o una soluzione immediata per lo stress o l’ansia. Richiede tempo, pratica e impegno costante per vedere i benefici.
  • Evasione dalla realtà: Non è una fuga dalla realtà, ma piuttosto un modo per approfondire la connessione con la propria vita e il momento presente.
  • Un’idea fissa: La mindfulness è un approccio flessibile e personale, che può variare da persona a persona e dai contesti.

Comprendere cosa non è la mindfulness può aiutare a definire meglio il suo vero significato e il suo potenziale impatto positivo sulla vita quotidiana.

Per chi è adatta la Mindfulness

La mindfulness è una pratica che può essere utile a una vasta gamma di persone, indipendentemente dall’età, dal background culturale o dalla situazione personale.

 In generale, la mindfulness è adatta a chiunque desideri migliorare il proprio benessere mentale ed emotivo, sviluppare una maggiore consapevolezza e vivere più pienamente nel momento presente.

LE QUALITA’ DELL’STRUTTORE DI MINDFULNESS

Le qualità di un istruttore di mindfulness sono fondamentali per garantire un apprendimento efficace e autentico della pratica. Ecco alcune delle principali qualità che un buon istruttore di mindfulness NUTRE e si impegna a coltivare:

  • Esperienza Personale: Un buon istruttore ha una solida esperienza personale nella pratica della mindfulness e della meditazione. La sua esperienza diretta permette di comprendere meglio le sfide e le opportunità che gli studenti possono incontrare.
  • Formazione Appropriata: È importante che l’istruttore abbia ricevuto una formazione adeguata, preferibilmente certificata, in programmi di mindfulness. Questa formazione dovrebbe includere sia aspetti teorici che pratici.
  • Empatia e Comprensione: Un istruttore efficace deve essere in grado di mettersi nei panni degli studenti, comprendendo le loro inquietudini e i loro bisogni. L’empatia rende l’ambiente più accogliente e supportivo.
  • Capacità di Ascolto: La capacità di ascoltare attivamente gli studenti è cruciale. Un istruttore dovrebbe essere in grado di percepire e rispondere alle esigenze e alle domande dei partecipanti in modo sensibile.
  • Pazienza: La pratica della mindfulness può richiedere tempo per essere assimilata. Un buon istruttore è paziente e consapevole del fatto che ogni persona progredisce con ritmi diversi.
  • Autenticità: Gli studenti tendono a fidarsi di istruttori autentici, che mostrano la loro vulnerabilità e sono sinceri riguardo alle loro esperienze. L’autenticità può favorire un legame di fiducia tra istruttore e studenti.
  • Competenze Interpersonali: Un buon istruttore sa come comunicare in modo chiaro e ispiratore. Deve essere in grado di facilitare discussioni significative e di creare un ambiente collaborativo.
  • Non Giudizio: Un aspetto centrale della mindfulness è l’approccio non giudicante. L’istruttore dovrebbe modellare questo comportamento, creando un’atmosfera in cui gli studenti si sentano liberi di esplorare senza timore di critiche.
  • Flessibilità: Ogni gruppo di studenti è unico. Un buon istruttore deve essere flessibile e capace di adattare il proprio approccio in base alle dinamiche del gruppo e alle esigenze individuali.
  • Continua Formazione e Crescita: L’impegno a una formazione continua, sia attraverso la pratica personale che attraverso ulteriori corsi e seminari, è un segno di dedizione alla professione e alla propria crescita personale.

Queste qualità contribuiscono a creare un ambiente favorevole dove gli studenti possono esplorare la mindfulness e beneficiare appieno della pratica.

Mindfulness e Meditazione

Mindfulness e meditazione non sono esattamente la stessa cosa, anche se sono strettamente correlate.

Mindfulness è una pratica e uno stato mentale che implica essere pienamente presenti e consapevoli del momento attuale, senza giudicare. Questo può essere applicato a qualsiasi attività quotidiana, come mangiare, camminare o ascoltare qualcuno. La mindfulness si concentra sull’osservare i propri pensieri, emozioni e sensazioni corporee con accettazione e curiosità.

Meditazione, d’altra parte, è una pratica specifica che può favorire la mindfulness, ma esistono anche molte altre forme di meditazione che non si concentrano necessariamente sulla mindfulness. Nella meditazione mindfulness, per esempio, ci si focalizza sul respiro o sulle sensazioni corporee per allenarsi a mantenere la consapevolezza e l’attenzione.

In sintesi, si può dire che la meditazione è una tecnica per sviluppare la mindfulness, ma la mindfulness può essere praticata anche al di fuori della meditazione formale.

Evidenze scientifiche

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato i vantaggi della mindfulness in vari contesti clinici:

  • Riduzione dello Stress: Vari studi hanno evidenziato come la pratica della mindfulness riduca i livelli di stress percepito. Una meta-analisi condotta da Khoury et al. (2015) ha analizzato 209 studi con circa 12.000 partecipanti, trovando che la mindfulness porta a una riduzione significativa dello stress e dei sintomi di ansia e depressione.
  • Gestione del Dolore: Studi hanno dimostrato che la mindfulness può essere efficace nel trattamento del dolore cronico. Un esempio è la ricerca condotta da Kabat-Zinn et al. (1985) che ha evidenziato una diminuzione significativa del dolore e un miglioramento della qualità della vita nei pazienti con condizioni dolorose.
  • Salute Mentale: La mindfulness è stata associata a una riduzione dei sintomi di depressione. Un importante studio su pazienti con depressione ricorrente ha dimostrato che la terapia basata sulla mindfulness è altrettanto efficace quanto gli approcci farmacologici per prevenire le ricadute.

Meccanismi di Azione

La ricerca ha identificato diversi meccanismi attraverso cui la mindfulness esercita i suoi effetti benefici:

  • Processi Neurobiologici: La pratica regolare della mindfulness è associata a cambiamenti nella struttura e nella funzione del cervello. Studi di neuroimaging hanno mostrato una maggiore attivazione della corteccia prefrontale, che è coinvolta nella regolazione emotiva e nella presa di decisioni.
  • Regolazione Emotiva: La mindfulness promuove una maggiore consapevolezza delle emozioni, facilitando la regolazione emotiva e riducendo reazioni automatiche a stress e ansia.
  • Competenze di Adattamento: Le pratiche di mindfulness aiutano le persone a sviluppare competenze di adattamento, migliorando la loro resilienza di fronte alle avversità.

Applicazioni nella Salute e Benessere

Oltre agli utilizzi clinici, la mindfulness è stata integrata in vari ambiti, come:

  • Educazione: Sempre più scuole stanno introducendo programmi di mindfulness per migliorare il benessere degli studenti e ridurre l’ansia scolastica.
  • Ambiente Aziendale: Molte aziende adottano programmi di mindfulness per aumentare la produttività e migliorare il benessere dei dipendenti, con ricerche che mostrano una riduzione dell’assenteismo e dell’esaurimento.

Critiche e Limiti

Nonostante i numerosi benefici, alcuni critici sollevano dubbi riguardo alla generalizzabilità dei risultati e alla qualità metodologica di alcuni studi. È importante che ulteriori ricerche affrontino queste critiche e approfondiscano l’efficacia della mindfulness in differenti popolazioni.

Conclusione

La ricerca scientifica sulla mindfulness ha dimostrato in modo convincente i suoi benefici in vari contesti, rendendola un intervento utile per la gestione dello stress, della salute mentale e del benessere generale. Tuttavia, come per ogni pratica, è fondamentale che venga adottata in modo consapevole e, quando necessario, sotto la guida di professionisti qualificati.

Mindset

La mente è un insieme di eventi, chi osserva partecipa a questi eventi ogni volta che si guarda dentro. La mindfulness ovvero la meditazione di consapevolezza è osservazione partecipe: ciò che si guarda reagisce all’azione del guardare. Di conseguenza ciò che si guarda dipende dal modo in cui si guarda. Per questo motivo l’azione meditativa è qualcosa di estremamente delicato il cui risultato dipende fortemente dallo stato mentale del meditante. Per il successo della pratica meditativa sono importati gli “atteggiamenti” intesi come regole da applicare.

  • NON ASPETTATEVI NIENTE: Tratta la realtà come un esperimento, coltiva un interesse attivo nei confronti del test senza distrazioni sulle aspettative di risultato. La consapevolezza meditativa cerca di vedere di vedere la realtà esattamente come è, dunque sospendere tutti i preconcetti, opinioni e interpretazioni. “Lascia che la meditazione ti insegni ciò che vuole tu impari”
  • NON SFORZATEVI: Non forzare alcuna cosa. La meditazione non è aggressiva. “Lascia che ogni sforzo sia rilassato e costante.”
  • NON SIATE PRECIPITOSI: Non c’è fretta, prendete il tempo necessario. Qualunque cosa veramente di valore richiede tempo per realizzarsi. Dunque avere “Pazienza, Pazienza, Pazienza”.
  • NON ATTACCATEVI A NIENTE, E NON RIFIUTATE NIENTE: Accogliere tutto e adattarsi al tutto: sia immagini mentali piacevoli, sia immagini mentali spiacevoli. Guarda tutto in egual modo e accogli ogni cosa. Osserva tutto con consapevolezza. Prova ad accennare un silenzioso“Va bene”.
  • LASCIATEVI ANDARE: Impara a fluire con tutti i cambiamenti che si presentano. Distenditi, posa e riposa nel presente e “Fai scorrere”
  • ACCETTATE TUTTO CIO’ CHE SORGE: Accetta le tue emozioni, anche quelle che speravi di non avere. Vedere tutti i fenomeni della mente come perfettamente naturali e comprensibili. In tutti i momenti e nei riguardi di qualunque cosa, ovvero avere un “accettazione disinteressata”.
  • SIATE DELICATI CON VOI STESSI: Accetta in modo incondizionato chi sei. Non sarai perfetto ma hai solo te stesso con cui poter lavorare. Il processo di diventare chi sarai inizia da chi sei. “Sii gentile con te stesso”.
  • INVESTIGARE SU VOI STESSI: Interrogati su tutto e non dare nulla per scontato. Sperimenta qualsiasi cosa. Tutta la pratica dipende dal desiderio di essere sveglio nei riguardi della verità, senza questo desiderio la pratica è superficiale. “guarda la realtà in modo empirico”.
  • CONSIDERATE TUTTI I PROBLEMI COME SFIDE: Affronta i problemi come sfide. La negatività è un occasione per crescere e imparare. “Hai un problema? Fantastico!”
  • NON PONDERATE: Non c’è bisogno di immaginare le cose. Nella meditazione la mente si purifica naturalmente attraverso la consapevolezza, attraverso una nuda attenzione non verbale. “Non pensare. Vedi!”
  • NON INDUGIATE SUI CONTRASTI: Fare confronti è un’abitudine mentale immediata, che conduce a sentimenti nocivi quali avidità, invidia, presunzione, gelosia e odio. Il meditante educa sé stesso a lasciare andare i contrasti e vedere quanto più le similitudini. “Confronta per sentimenti di vicinanza e allontana i sentimenti di estraniazione”.

Il protoccollo MBSR

Il protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) è un programma concepito per aiutare le persone a gestire lo stress, l’ansia, il dolore e altre condizioni cliniche attraverso l’integrazione della meditazione mindfulness e dell’auto-consapevolezza. Sviluppato negli anni ’70 dal Dr. Jon Kabat-Zinn presso la University of Massachusetts Medical School, il MBSR si basa su antiche tradizioni contemplative ma è stato adattato in un contesto clinico e scientifico.

Struttura e Durata del Protocollo MBSR

Il programma MBSR tipicamente si svolge in un corso di otto settimane, durante il quale i partecipanti apprendono tecniche di meditazione e pratiche di consapevolezza sia in aula che a casa. Ogni sessione dura circa 2-3 ore e include diverse componenti:

  • Meditazione guidata: I partecipanti praticano tecniche di meditazione, come il body scan, la meditazione seduta e la camminata consapevole.
  • Discussione e condivisione: Alla fine di ogni incontro, vi è una discussione in gruppo sulle esperienze e le sfide incontrate nella pratica di mindfulness.
  • Ruolo dell’educatore: Un istruttore esperto guida i partecipanti nel percorso, fornendo supporto emotivo e pratico.

Componenti Chiave del MBSR

  • Meditazione di Consapevolezza (Mindfulness Meditation): Questa pratica permette di focalizzare l’attenzione sul momento presente, portando consapevolezza ai pensieri, sentimenti e sensazioni corporee senza giudizio.
  • Body Scan: Un esercizio di meditazione in cui si dirige l’attenzione su diverse parti del corpo per sviluppare una maggiore consapevolezza somatica e riconoscere le tensioni fisiche.
  • Movimento consapevole: Elementi di yoga o pratiche di movimento sono integrate nel protocollo per promuovere la connessione mente-corpo e migliorare la postura e la consapevolezza corporea.
  • Pratiche a casa: I partecipanti sono incoraggiati a praticare quotidianamente tecniche di mindfulness, utilizzando audioguide e diari di consapevolezza per monitorare i loro progressi.

Benefici del MBSR

Il programma MBSR ha dimostrato di fornire vari benefici, tra cui:

  • Riduzione dello stress: Molti partecipanti riportano una significativa diminuzione dei livelli di stress percepiti grazie a una migliore gestione delle reazioni emotive.
  • Miglioramento della salute mentale: Il protocollo ha mostrato effetti positivi su ansia, depressione e altre condizioni psicologiche.
  • Miglioramento della qualità della vita: I partecipanti spesso segnalano un miglioramento generale nella qualità della vita e nel benessere emotivo, compresa una maggiore capacità di affrontare le sfide quotidiane.
  • Gestione del dolore cronico: Studi hanno dimostrato che il MBSR può contribuire a una migliore gestione del dolore cronico, influenzando la percezione del dolore e migliorando le strategie di coping.

Evidenze Scientifiche

Numerosi studi scientifici hanno supportato l’efficacia del MBSR nella riduzione dello stress e nel miglioramento della salute mentale e fisica. Ricerche cliniche, meta-analisi e trial randomizzati controllati hanno dimostrato che il MBSR è efficace non solo per il trattamento dello stress, ma anche per condizioni come il dolore cronico, le malattie cardiache, l’ipertensione e la gestione dell’ansia e della depressione.

Conclusioni

Il protocollo MBSR si presenta come un approccio versatile e scientificamente validato per la gestione dello stress e il miglioramento del benessere complessivo. Attraverso pratiche di mindfulness e meditazione consapevole, i partecipanti apprendono a riconoscere i propri pensieri e sentimenti senza giudizio, sviluppando una maggiore consapevolezza e resilienza. L’integrazione della mindfulness nella vita quotidiana può portare a una significativa trasformazione personale e a una vita più equilibrata e soddisfacente

Mindfulness e giovani adulti

I benefici tratti dalla pratica della mindfulness suggeriscono un alto potenziale anche pei i ragazzi.

L’adolescenza rappresenta una fase “critica” dello sviluppo, sia dal punto di vista psico-fisico che socio-relazionale. Questa fase porta con se molte espressioni di disagio, collegate ai diversi contesti di vita, la famiglia, la società e ai tratti di personalità. Molti adolescenti sono attratti da comportamenti definiti dagli adulti “sbagliati”, comportamenti motivati dal desiderio di vivere esperienze eccitanti (“sensation seeking”). Secondo il Daniel J. Siegel “ non c’è niente di sbagliato negli adolescenti, il  loro comportamento “rischioso” deriva direttamente da cambiamenti nei circuiti neuronali del cervello che danno origine a delle qualità precise: una ricerca di novità , un impegno sociale, una maggiore intensità emotiva, l’esplorazione creativa, Come spiega Siegel, il modo in cui gli adolescenti coltivano queste qualità determina la loro identità da adulti.  Durante le fasi di crescita c’è: prima una sovrapproduzione del numero di neuroni (cellule) e sinapsi (connessioni) nel cervello che crea un enorme potenziale; poi seguita da una fase di “potatura” e organizzazione delle vie neurali.  Questo significa che il cervello conserva solo le connessioni spesso utilizzate e scarta sinapsi inutilizzate. Così il cervello dell’adolescente è pieno di potenzialità, e le azioni  cioè i comportamenti agiti determineranno una “specializzazione positiva e negativa”. Molte ricerche suggeriscono che lo sviluppo del cervello , in particolare la corteccia prefrontale , non è completa fino a circa l’età di 25 anni . E’ sull’individuazione di questa regione cerebrale che i nuovi studi pilota sull’applicazione della mindfulness in adolescenza iniziano a misurarne gli effetti e le potenzialità. Le importanti funzioni della corteccia prefrontale il cui sviluppo è stimolato dalla mindfulness sono:

  • la concentrazione dell’attenzione,
  • l’organizzazione dei pensieri,
  • il fare previsioni,
  • le strategie di pianificazione,
  • la regolazione del comportamento  e delle emozioni,
  • il controllo degli impulsi.

Il cervello dei praticanti mindfulness ha dimostrato di aver migliorato la comunicazione tra emisfero destro e sinistro, equipaggiandosi con il pieno potenziale di strategie analitiche e creative per soddisfare situazioni di vita complesse.

I maggiori benefici “cosìdetti osservabili” della pratica della mindfulness negli adolescenti riguardano lo sviluppo di competenze sociali ed emotive e la consapevolezza di sé (acquisizione fondamentale in questa età evolutiva di passaggio e formazione dell’identità), dal punto di vista clinico il miglioramento di comportamenti antisociali, dell’aggressività, di disturbi della condotta, del disturbo borderline di personalità, del disturbo ossessivo compulsivo e del disturbo da deficit di attenzione con iperattività (Bogels et. al 2008).

Altri importanti effetti positivi derivano dall’insegnamento dell’ “autoregolazione dell’attenzione” (Bishop et al. 2004), e riguardano il miglioramento della reattività allo stress, lo sviluppo di risorse interne per l’autoregolazione dell’attenzione che conducono allo sviluppo di strategie di coping funzionali a ridurre e gestire l’ansia, a prevenire la depressione, alla gestione del dolore cronico, al miglioramento di disturbi psicosomatici (psoriasi, alopecia, fibriomialgia), di disturbi alimentari, e alla riduzione dei comportamenti di abuso di sostanze (Kabat-Zinn e Baer 2003; Bishop 2002). Nonostante l’aumento di studi pilota e ricerche sulla mindfulness in adolescenza, sono ancora pochi i protocolli validati. Uno dei protocolli validati è l’MBSR-T Mindfulness-Based Stress Reduction for Teens di Gena Biegel (2010).  L’ autrice sottolinea la “risonanza” delle pratiche del  body-scan,  yoga-mindfulness,   in quanto più attive, e sottolinea l’ aspetto importante nel lavoro con gli adolescenti:  aiutarli a “ stare in, o con il silenzio”.

Myla e John Kabat-Zinn in un interessante libro “Learning to breathe. A Mindfulness Curriculum for Adolescents to Cultivate Emotion Regulation, Attention, and Performance” (Patricia C. Broderick, Myla Kabat-Zinn RN, BSN, Jon Kabat-Zinn 2013) riassumono così l’efficacia della pratica mindfulness con gli adolescenti:

“…attraverso la coltivazione sistematica di attenzione, consapevolezza, auto-compassione e gentilezza verso gli altri, tutte capacità che gli adolescenti hanno già e che possono essere rafforzate attraverso la pratica della mindfulness, rappresentano una serie di competenze fondamentali e di grande beneficio di vita. Queste abilità possono aiutare gli adolescenti a navigare in modo più efficace attraverso un momento nella vita che può essere fonte di confusione, pieno di incertezze, ed estremamente stressante. Queste abilità di vita costituiscono la base per la costruzione di relazioni di successo, a cominciare da se stessi. Essi possono anche contribuire a ottimizzare l’ambiente sociale e scolastico…così come un musicista fa nel momento di accordare il suo strumento…”

A che cosa serve la Mindfulness

  • Riduzione dello stress: Praticare la mindfulness può aiutare a ridurre il livello di stress e ansia, migliorando la capacità di gestire le situazioni difficili.
  • Miglioramento della concentrazione: Favorisce la capacità di focalizzarsi su un compito specifico, migliorando l’attenzione e la produttività.
  • Regolazione delle emozioni: Aiuta a riconoscere e accettare le proprie emozioni, portando a una maggiore serenità e stabilità emotiva.
  • Benessere generale: Contribuisce a migliorare il benessere psicologico e fisico, promuovendo una maggiore sensazione di calma e soddisfazione nella vita quotidiana.
  • Sviluppo della compassione: La mindfulness può aumentare la consapevolezza verso gli altri e promuovere una maggiore empatia e compassione.
  • Consapevolezza del corpo: Facilita una connessione più profonda con il proprio corpo, aiutando a riconoscere segnali fisici di stress o disagio.
  • Gestione del dolore: Può essere utile nella gestione del dolore cronico, insegnando strategie per affrontare il disagio attraverso la consapevolezza.

Queste sono solo alcune delle applicazioni e dei benefici della mindfulness. La pratica può essere integrata in diverse attività quotidiane, rendendola accessibile a chiunque voglia migliorare la propria qualità della vita.

L’INTENZIONE DI FONDO

L’intenzione di fondo della mindfulness è quella di promuovere una maggiore consapevolezza del momento presente, permettendo alle persone di osservare i propri pensieri, sentimenti e sensazioni fisiche senza giudizio. Questo approccio invita a sviluppare una relazione più sana e consapevole con se stessi e con l’ambiente circostante.

Gli obiettivi principali della mindfulness includono:

  • Consapevolezza: Prestare attenzione a ciò che accade nel momento presente, accettando l’esperienza così com’è, senza cercare di cambiarla o evitarla.
  • Accettazione: Accogliere i propri pensieri e sentimenti senza giudizio, riconoscendo che questi stati mentali fanno parte della condizione umana.
  • Riduzione dello stress: Attraverso la pratica della mindfulness, molte persone trovano un modo efficace per gestire lo stress, l’ansia e altre emozioni difficili.
  • Miglioramento della concentrazione: La mindfulness può aiutare a migliorare la capacità di concentrazione e di attenzione, favorendo una maggiore produttività e una migliore qualità della vita.
  • Collegamento con il corpo: La pratica della mindfulness spesso include tecniche di meditazione e respirazione che aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza del corpo e delle sensazioni corporee.

In sintesi, la mindfulness è un approccio pratico che incoraggia le persone a vivere in modo più presente e autentico, migliorando il benessere generale e la qualità delle relazioni.

LETTURE CONSIGLIATE

  • “Mindfulness per principianti” di Jon Kabat-Zinn – Jon Kabat-Zinn è uno dei pionieri della mindfulness in Occidente. Questo libro è un’introduzione chiara e semplice alla pratica della mindfulness e offre esercizi pratici.
  • Kabat-Zinn J. (2005): “Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente”. Corbaccio, Milano;
  • Chiesa A., Crescentini C. (2023): “Gli interventi basati sulla mindfulness. Quali sono, come agiscono, quando utilizzarli. II Edizione”. Giovanni Fioriti Editore, Roma;
  • “La pratica della consapevolezza” di Thich Nhat Hanh – Thich Nhat Hanh presenta la mindfulness in modo accessibile, con meditazioni e suggerimenti per vivere quotidianamente in modo più consapevole.
  • “L’arte della meditazione” di Jon Kabat-Zinn – Un altro lavoro di Kabat-Zinn, questo libro offre una guida pratica alla meditazione, ideale per chi è alle prime armi.
  • “Mindfulness: Guida pratica per principianti” di Joseph Goldstein – Questo libro offre una panoramica chiara sulla pratica mindfulness, con spiegazioni semplici e pratiche per iniziare.
  • “Svegliati! Un viaggio nella meditazione” di Pema Chödrön – Pema Chödrön, una delle principali voci della meditazione buddista, offre spunti profondi e concisi su come affrontare le sfide quotidiane con consapevolezza.
  • “Mindfulness in poche parole” di Jan Chozen Bays – Un libro conciso che offre spiegazioni semplici e pratiche sulla mindfulness, con meditazioni brevi e accessibili.
  • “Essere presenti” di Hyeon Gak Sunim – Un testo che esplora la presenza mentale, con storie e riflessioni che collegano la filosofia zen alla vita quotidiana.

Ciascuno di questi libri offre un approccio unico e pratico alla mindfulness e può aiutarti a integrare questa pratica nella tua vita quotidiana senza sentirti sopraffatto. Buona lettura!

SE SEI UNO PSICOLOGO E VUOI DIVENTARE ISTRUTTORE

Se sei uno psicologo, uno psicoterapeuta o un medico e vuoi integrare le tue competenze personali e professionali con la pratica della mindfulness. Ecco cosa devi sapere.

Diventare un istruttore di mindfulness è un percorso gratificante che richiede impegno e formazione.

Ecco alcuni passaggi chiave che puoi seguire:

  • Pratica personale: Inizia con una pratica personale regolare di mindfulness. Questo può includere meditazione, attenzione consapevole e altre tecniche di mindfulness. La tua esperienza personale è fondamentale per diventare un buon istruttore. IL PRIMO PASSO E’ SEGUIRE COME ALLIEVO UN PROTOCOLLO MBSR
  • Formazione: Cerca corsi di formazione riconosciuti per diventare istruttore di mindfulness. Ci sono programmi offerti da università, istituti specializzati e organizzazioni di mindfulness. Assicurati che il corso sia accreditato e che i formatori siano esperti nel campo.

QUI DI SEGUITO IL LINK Per avere informazioni sul prossimo corso di formazione

https://apc.it/servizi-clinici/cbt-terza-ondata/mindfulness/mindfulness-descrizione/

  • Approfondire la teoria: Studia la teoria alla base della mindfulness, includendo la psicologia, la neuroscienza e le tecniche meditative. Libri e risorse online possono esserti utili per approfondire la tua comprensione.
  • Esperienza pratica: Durante e dopo la formazione, cerca opportunità per insegnare e praticare la mindfulness con altri. Puoi iniziare con gruppi informali, workshop o corsi introduttivi.
  • Certificazione: Verifica se il programma di formazione che hai scelto offre una certificazione.
  • Continuare l’istruzione: La formazione continua è importante nel campo della mindfulness. Partecipa a ritiri, seminari e corsi avanzati per approfondire le tue competenze e mantenerti aggiornato sulle nuove ricerche e pratiche.
  • Sviluppo di un proprio stile: Mentre fai esperienza, inizia a sviluppare il tuo stile di insegnamento. Rifletti su come puoi rendere le tue sessioni accessibili e significative per il tuo pubblico.
  • Pratica e riflessione: Continua a praticare la mindfulness nella tua vita quotidiana e rifletti sulle tue esperienze di insegnamento per migliorare continuamente.

Diventare istruttore di mindfulness richiede tempo e dedizione, ma può essere un viaggio molto arricchente sia per te che per le persone che guiderai.

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